È innegabile che i vaccini abbiano avuto un impatto significativo sulla salute pubblica, contribuendo a prevenire e, in alcuni casi, a eliminare malattie gravi, come il vaiolo. Oggi, la vaccinazione di massa non solo protegge gli individui, ma offre anche una protezione indiretta ai soggetti più vulnerabili che ancora non sono stati vaccinati..
Tuttavia è fondamentale essere consapevoli dei potenziali effetti collaterali, anche importanti, che possono derivare dalla somministrazione dei vaccini. E’ quindi sempre opportuno conoscere e valutare le patologie del paziente e le terapie in atto prima di somministrare un vaccino.
Questi farmaci inducono il sistema immunitario a produrre anticorpi contro specifici microrganismi patogeni, ma possono anche scatenare una risposta immunitaria che, in alcuni casi, può risultare eccessiva. Gli effetti collaterali possono variare da lievi a gravi, inclusi eventi rari come lo shock anafilattico.
Attualmente a neonati di pochi mesi vengono somministrati circa nove vaccini differenti. Recentemente, è stato introdotto anche il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale.
Il vaccino è un antigene, ovvero una sostanza esterna al nostro corpo: un batterio, un virus o una tossina modificati in laboratorio e totalmente inattivati , capace di produrre anticorpi specifici in grado di mantenere l’informazione per il futuro. Dopo aver svolto la sua funzione, il virus presente nel vaccino viene eliminato dall’organismo. I vaccini tradizionali possono comportare effetti collaterali legati ad una risposta immunitaria eccessiva
Con i Virus a RNA messaggero vengono iniettati frammenti di RNA , contenente un “codice” con le istruzioni per produrre la proteina virale. Questa entra in circolo e raggiunge tutte le cellule stimolando una risposta immunitaria adattativa ( quella di secondo livello). Il vaccino più noto di questo tipo è quello per il Covid19. Questo tipo di vaccino affida al corpo il compito di produrre la proteina antigene che viene immessa nel circolo sanguigno e potenzialmente raggiungere e interagire con i recettori delle cellule in vari organi e tessuti come endotelio, cuore, cervello … Questa potrebbe stimolare localmente la produzione di ulteriore proteina antigene con la conseguenza di attivare una risposta infiammatoria cronica locale e poi diffusa. Quindi oltre a causare una risposta immunitaria fisiologica potrebbe favorire eventi avversi come scatenare una risposta autoimmune con infiammazione e danno degli organi interessati, con la comparsa di sintomi e nuove patologie
È quindi cruciale monitorare gli effetti collaterali dei vaccini nel tempo, per poter intervenire con terapie adeguate per prevenire o trattare eventuali complicazioni, ricordando sempre che la prevenzione è meglio della cura.